Il SAT “Pastos de Pontones” è un’organizzazione di allevatori ecologici di ovini che tutti insieme fanno delle offerte in maniera collaborativa per pascoli pubblici e privati della Sierra de Segura. Dopo aver ottenuto l’assegnazione il gruppo distribuisce i terreni tra i partner per l’uso individuale. Questa gestione si impegna a risolvere i conflitti; negoziare il prezzo del pascolo; e promuovere lo spirito di cooperazione e lealtà tra gli allevatori.
Area: 30.000 ettari
Il SAT “pastos de Pontones” gestisce i pascoli dei suoi iscritti in zone di montagna. La maggior parte degli allevatori è impegnata in attività di transumanza con allevamento biologico di ovini (razza segureña). In inverno le pecore vanno nei pascoli e in estate vengono allevate nei terreni della Sierra de Segura. Si tratta di molti pascoli pubblici e privati. Prima del SAT, l’accesso ai pascoli era complesso per via della concorrenza iniqua per i punti migliori per pastura e accessibilità. Questo ha generato conflitti e una spirale di crescita del prezzo che ostacolava l’attuabilità dell’attività.
Il SAT è stato fondato nel 2005, l’obiettivo era quello di partecipare alla gara d’appalto per l’accesso e l’uso di pascoli pubblici e privati (più costosi) in Sierra de Segura. Prima, l’allevatore intraprendeva questa attività da solo. Questo cambiamento è avvenuto per ridurre la competizione presente tra gli allevatori che generava conflitti e contribuiva ad aumentare il prezzo del terreno.
Il SAT distribuisce i pascoli secondo un sistema provinciale (aree), cercando di collocare ogni allevatore nelle aree usate di solito, prima della nascita del SAT.
Il SAT è anche responsabile del mantenimento delle strade comuni, dei laghi e delle recinzioni. Ogni allevatore paga in base alla propria mandria. Il SAT gestisce soltanto il terreno, la gestione della salute del bestiame e la commercializzazione sono intraprese attraverso altre strutture cooperative.
Inizialmente, gli allevatori avevano libero accesso alle aree che preferivano. Ad ogni modo, per evitare uno sfruttamento eccessivo del pascolo, venne istituito per legge il “sistema provinciale” e ogni allevatore ora occupa il proprio posto (nella provincia) durante il periodo di pascolo estivo.
Per assicurarsi che gli allevatori aderissero a queste regole, venne istituito un ispettore che verificasse che ogni allevatore rimanesse nella propria area; e che comprovasse la grandezza del pascolo.
La possibilità di adesione per altri allevatori o altri sindacati è stata risolta con degli accordi con le autorità locali e altri sindacati nell’area.
Questo è stato importante per gestire i nuovi ingressi, in modo che il SAT mantenesse una riserva di pascoli da offrire ai nuovi iscritti nell’area, come per assicurare delle riserve in caso di un incendio o di siccità. La gestione collettiva della terra comune ha anche generato spirito di collaborazione; adesso tra gli allevatori della zona c’è lealtà e ci si aiuta.
Uno dei grandi successi di questo sindacato è la fondazione di un sistema provinciale. Ogni agricoltore gestisce i pascoli a lui/lei assegnati che è la condizione per la certificazione come allevatore biologico/ecologico.
La struttura giuridica è molto semplice, ma è necessario definire bene il regolamento: chi può entrare, come gestire la legittimazione ai pagamenti della PAC, il sistema provinciale o il sistema aperto, ecc.
Un altro successo è il sistema di prenotazione che garantisce la crescita del SAT, la gestione dei coefficienti di ammissibilità al pascolo e gli aiuti della PAC, i rischi di gestione e l’ingresso controllato dei nuovi allevatori.
La consulenza e l’appoggio degli uffici regionali per l’agricoltura (OCA) e le organizzazioni degli allevatori, hanno contribuito a trovare le migliori soluzioni e risolvere queste problematiche.
È importante sapere come vendere idee e fornire benefici tangibili; quindi è necessario sviluppare abilità come leadership, comunicazione, negoziazione e gestione del conflitto.
Questo è essenziale per sviluppare un’attitudine cooperativa e condividere esperienze con altri allevatori. Inoltre, è importante avere una mente aperta; alle volte è difficile per noi capire quali possano essere i benefici di una forma di cooperazione prima di intraprenderla; è necessario sviluppare una coscienza cooperativa e sui benefici che possono essere ottenuti dall’attività.
Consigli/Raccomandazioni
“ È necessario imparare da chi ha intrapreso prima di voi lo stesso cammino che state per iniziare. Esplorate, sentite diversi pareri fino a che non trovate il modello che assomiglia a ciò che state cercando, per sapere cosa fare e come.
Dovete fidarvi dei vostri colleghi, se siete diffidenti è meglio non intraprendere una collaborazione. ’’
Domande
- Conoscete altre situazioni potenzialmente conflittuali risolvibili con una gestione collettiva delle risorse?
- Siete disposti a organizzare riunioni per raggiungere degli accordi, prendendo in considerazione tutte le parti?